Come ogni anno il 27 Ottobre è uscito il Report sull’andamento dell’e-commerce in Italia e nel mondo redatto dalla Casaleggio Associati e mai come quest’anno i dati sono da analizzare e prendere in considerazione. La Pandemia, infatti ha generato un’accelerazione nella conversione dei commercianti da analogici a digitali indipendentemente dal settore o dal prodotto venduto.
Il cambio di strumento di vendita, però, non è solo un problema tecnico, richiede di fondo un radicale cambio di visione del rapporto con il Cliente. Per essere forti sul web, infatti, diventa sempre più importante rafforzare il brand diventando delle media company e creare servizi capaci di fidelizzare. Inoltre, diventa fondamentale gestire anche le vendite dirette senza creare conflitti tra i canali distributivi e dimostrare il tracciamento di filiera su blockchain.
“Stiamo assistendo alla nascita di nuovi business model, a percorsi alternativi di costruzione della relazione diretta con i clienti finali attraverso nuove logiche di comunicazione e soprattutto a nuove soluzioni per gestire le vendite dirette – spiega Davide Casaleggio, Presidente Casaleggio Associati – . Attraverso la ricerca metteremo a confronto i trend in atto e i migliori casi italiani e internazionali che hanno investito e deciso di cambiare radicalmente modo di fare business”.
La rivoluzione dell’e-commerce nel settore Food
Le aziende del settore alimentare italiano cambiano modello di business e investono nei canali online. Dalla Gdo ai piccoli produttori le aziende food puntano sulla relazione diretta con il consumatore e sull’e-Commerce.
La ricerca ha analizzato i dati relativi alle vendite online del 2019 del settore alimentare che registrano una crescita del 19%. Secondo le stime di inizio anno ed escludendo il delivery e i pasti pronti, il Food & Beverage online nel 2020 in Italia avrebbe dovuto raggiungere quota 653 milioni di dollari, con una crescita del 9,8% sul 2019. Le stime più recenti che considerano l’impatto del Covid hanno invece aggiornato questa cifra a 697 milioni di dollari. E nel 2024 si prevede che il settore raggiunga i 1.013 milioni di dollari, con una penetrazione in termini di user del 20,8% (6,6% in più rispetto al 2020).
I dati del primo semestre 2020 rilevano che la pandemia ha influito in modo sostanziale sull’evoluzione della presenza online del settore alimentare italiano con un incremento di oltre 2 milioni di clienti online da gennaio a settembre 2020.
Ma sebbene il mercato online alimentare in Italia non arrivi ancora all’1% del totale, contro il 4-8% nel resto d’Europa, è evidente come i brand e i produttori italiani abbiamo radicalmente cambiato l’approccio nei confronti della rete, luogo di vendita e di fidelizzazione imprescindibile.
Ma se in molti hanno investito e hanno avuto successo, va evidenziato come il settore della logistica legata al food sia stato messo a dura prova dovendo far fronte ad un aumento della domanda con picchi anche del 300-400%.
“L’agroalimentare italiano è il primo settore industriale italiano e vale 538 miliardi di euro, il 25% del PIL, con 3,8 milioni di occupati in circa 70.934 aziende– spiega Casaleggio – Si tratta di imprese molto frammentate delle quali l’86% ha meno di 10 dipendenti. In questi ultimi mesi sia i grandi brand che i piccoli produttori si sono accorti dell’importanza di creare una relazione digitale diretta con il cliente. Con i negozi chiusi la rete è stato l’unico contatto con l’esterno e chi lo ha capito per primo ha sofferto meno. La pandemia ha dato una grande accelerazione alla digitalizzazione del settore alimentare portando la creazione o l’ottimizzazione degli eCommerce ma ha anche messo in evidenza la frammentazione del settore e le grandi differenze tra prodotti
per ognuno dei quali si impone una riflessione rispetto alla vendita in rete”.
Food ed eCommerce: 4 modelli ricorrenti
Attraverso l’analisi del mercato italiano e interviste ai top manager delle aziende alimentari del nostro Paese la ricerca di Casaleggio Associati ha individuato 4 modelli di business ricorrenti per l’eCommerce che variano in base alla tipologia di prodotto: il prodotto autonomo, ovvero singoli prodotti capaci di soddisfare il bisogno, il paniere proprietario, il paniere in partnership e i prodotti della spesa venduti attraverso la GDO.
I quattro modelli di strategia eCommerce generano un approccio diverso in termini di relazione digitale con il cliente finale e all’attività di marketing. Agire su queste due leve consente di ottimizzare il modello di eCommerce e di puntare all’affermazione della propria presenza online.
Investire nella rete e in un canale online comporta, infatti, investimenti non solo nella logistica e nella distribuzione ma anche nel marketing per instaurare e migliorare la relazione digitale con il cliente dando valore al brand, legando il prodotto a un’esperienza, differenziando i prodotti creando dei pack scorta o regalo, proponendo acquisti facilitati attraverso una gamma di prodotti di
più brand che completano il paniere, gli abbonamenti e il riordino automatico.
“Per le aziende del Food la presenza online non è più una scelta – continua Casaleggio – ma una richiesta che arriva dal consumatore. Il cliente finale vuole una relazione diretta con il brand, conoscere la filiera produttiva ed è sempre più attento a quello che consuma”.
Non perdere l’occasione di restare al passo con i tempi, se vuoi maggiori informazioni sulla realizzazione di siti e-commerce scrivici!